Le allegre comari... e le calze ai ferri  

Posted by: Lana Cotta in , ,

Siamo andati a vedere "Le allegre comari di Windsor" all'Eliseo, con Leo Gullotta come Falstaff. Molto molto ben fatto :)



Fortunatamente e giustamente un allestimento in costume, anche perché questa è l'unica opera che Shakespeare ambientò nella sua epoca. La scenografia è costituita da una grande figura di cartapesta della regina Elizabetta che cambia la scena a seconda dei movimenti e del colore del suo vestito. Complimenti per l'idea, anche perché la scaltrezza e la virtù femminili esaltate nella commedia sono un omaggio al regno femminile di una regina che, secondo alcuni, commissionò personalmente "The merry wives of Windsor".

Quando siamo tornati, mi sono ricordata di aver letto un articolo, tempo fa, proprio sul lavoro a maglia al tempo di Elisabetta I. Il padre di lei, Enrico VIII, fu il primo re inglese ad indossare calze lavorate ai ferri (seta, in quel caso) e quando Elizabeth salì al trono nel 1558 la produzione di calze ai ferri era diventata quasi un'industria in Inghilterra, tanto che fu forse questa la ragione che spinse la regina a non concedere il brevetto a William Lee che nel 1589 aveva inventato la prima macchina per maglieria (per calze, precisamente). C'era il timore che la macchina avrebbe portato disoccupazione. In realtà la richiesta superava l'offerta e di lì a poco l'industria fiorì più che mai, costituita ancora per secoli tanto dalle macchine quanto dalle mani di knitters esperti.
La lunga vita della regina che diede il suo nome a un'epoca è stata sufficientemente documentata, così sappiamo che nel 1560 ricevette il suo pimo paio di calze di seta lavorate ai ferri da una certa Mistress Montague (è un tale Edmund Howes che ce lo tramanda) e ne fu tanto entusiasta che nel Capodanno dell'anno successivo gliene furono donate 3 paia. A seconda delle occasioni tuttavia, la regina continuò ad indossare anche le semplici calze di stoffa sagomata e cucita; ma dal 1577 le sostituì con le calze di lana lavorate ai ferri.

Quante chiacchiere, dirà qualcuno; allora vi lascio anche uno schema. Rappresenta la semplice ma tipica decorazione all'altezza delle caviglie delle calze di epoca elisabettiana: poteva essere ricamata o lavorata direttamente ai ferri, ma sembra che la decorazione degli stinchi sia nata dall'esigenza di ritardare l'usura frequente in quel punto preciso.
knit Elizabethan pattern

Collana: caterinetta + cordincino rumeno  

Posted by: Lana Cotta in , , ,

Una collana lavorata con una tecnica combinata. Avevo del filo di cotone nero molto bello ma molto sottile, perfetto per i gioielli ma difficile da lavorare per me. Così l'ho passato attraverso la caterinetta (quella classica a 4 dentelli). E' venuto un gomitolo di filato ancora abbstanza sottile, allora ho fatto un cordocino rumeno (per il tutorial, vedi posto del 29 giugno, qui) ed ecco la collana.

Non si tratta di 3 fili, ma di un unico filo però per dare l'effetto delle tre lunghezze ho inserito gli anelli (da attaccare poi al fermaglio) man mano che lavoravo il cordoncino all'uncinetto.


Forse la lavorazione è più chiara nella foto con il filato bordeaux

12 dicembre, concerto di Natale  

Posted by: Lana Cotta in ,

Domenica 12 dicembre, se vi trovate nel viterbese o avete voglia di fare una passeggiata, vi consiglio il concerto dell’ensemble di musica medievale L’Amoroso Cantar, a Capranica (Viterbo), nella splendida chiesa romanica di San Francesco (dopo il primo arco) alle ore 16,30. Ingresso gratuito.
Il titolo del concerto è "Cantigas y Romances. Cristiani, Ebrei e Mussulmani nella Spagna medievale".
Se amate questo genere musicale, avrete la possibilità di ascoltare un gruppo serio che fa anche ricerca storica, e non se ne va in giro mascherato in costume. Se non conoscete questa musica, scoprirete che non è ciò che immaginate…. Potete scaricare anche un libretto gratuito qui, e guardare l’intervista con il portavoce del gruppo, Paolo Faiella (suona i liuti).

Capranica è un paesino su uno sperone di tufo lungo la Cassia. Il mio consiglio è di arrivare un po’ prima per fare una passeggiata nel vicoli profumati di forni a legna, affacciarvi dalla rocca sui boschi di castagni tutt’intorno.
Superfluo dire che si mangia molto bene, quindi arrivate per pranzo o fermatevi a cena. In questo periodo dovrebbero essere già pronti i dolci natalizi, a base di nocciole, dato che qui, dove non ci sono castagni è solo perché ci sono noccioleti.

Il concerto, proposto assieme ad una mostra fotografica, è un’iniziativa di beneficienza a favore dell'orfanotrofio HOC di Battambang (in Cambogia).

Calendario dell'Avvento con schemi  

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Una bellissima idea di un gruppo di magliste (sferruzzatrici) di lingua tedesca (ma il calendario è anche in inglese): uno schema traforato al giorno, dal 1 al 24 dicembre, per la "Adventskalenderschal 2010 / Advent Calendar Scarf 2010":

Ho trovato il link sul blog bilingue clic clac, grazie!

Scrittori (e lana) in città  

Posted by: Lana Cotta in ,

Quest'anno siamo tornati a Scrittori in Città, il festival letterario di Cuneo. Il soggiorno in questa città è sempre molto piacevole, anche se ha piovuto - del resto abbiamo lasciato Roma sotto la pioggia e così l'abbiamo ritrovata.
Cuneo ci ha protetto con i suoi portici, e ci ha viziato con la sua cucina, l'organizzazione del festival ci ha accolto con efficienza e disponibilità,
e io sono stata sorpresa e coccolata da Rosanna, un'amica di maglia, con questo bellissimo regalo:

I gomitoli prugna chiaro (colore indovinato, il che dimostra la sua attenzione) sono Grignasco tipo Bambi, merino 100%, molto ritorta non pizzica, lunga 225 metri.
Le matasse sono di sottile viscosa, e daranno l'occasione di mettere in funzione l'arcolaio, che mi diverte sempre. Rosanna mi ha anche raccontato cose molto interessanti sulla raccolta delle tradizioni tessili locali...
Grazie!